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Via XXXI Ottobre, storia e racconti

  di Angelo Colantuono

  Via XXXI Ottobre ha un percorso strano, ad L: un tratto fa angolo con via Iannaccone e l’altro si innesta su via Piave. Un secolo fa nessuna di queste strade aveva il nome che ha adesso, come si può vedere dalla mappa catastale del centro urbano di Lioni, redatta appunto agli inizi del Novecento. Via Iannaccone si chiamava Convento (lo Commente); via Piave era La Serpentara; via XXXI Ottobre era denominata Caselle nel tratto che dava sulla Serpentara e vico IV Caselle in quello che portava verso il Convento. Per memoria dei nostri lettori più giovani ricordiamo che in zona Rosamilia c’era un convento di suore  e che re caseđđe erano le baracche di frasche e paglia costruite come rifugi provvisori dopo il terremoto del 1694, che distrusse le case e fece un centinaio di vittime.

      La Serpentara diventò Piave dopo la prima guerra mondiale; via Convento fu intitolata a Nino Iannaccone negli anni sessanta. Di via XXXI Ottobre, invece, nessuno sa più  perché si chiami così e da quando. La mancanza di riferimenti ha finito per alimentare una leggenda paesana: la nuova denominazione sarebbe stata imposta  dal dott. D’Urso  per far dispetto al dott. Rosamilia, suo avversario politico e personale.  Narra la leggenda che il 31 ottobre di un anno non meglio precisato, ma comunque intorno alla metà del secolo, D’Urso vinse le elezioni comunali battendo la lista  sostenuta da Rosamilia. Una volta divenuto sindaco, D’Urso volle fissare il ricordo del suo successo nel nome di una strada e la scelse nel quartiere dove abitava Rosamilia, di modo che questi  ogni volta che usciva di casa  «avìa vedé la tabella e s’avìa sente de fotte». 

     Il racconto è divertente ma non corrisponde a verità: a Lioni le elezioni per il sindaco non si sono mai fatte l’ultimo giorno di ottobre.  La realtà è che il 31 ottobre era un anniversario fascista: il 31 ottobre del 1922 entrò in carica il primo governo Mussolini. 

     Durante il ventennio a Lioni c’erano altri due toponimi che ricordavano date importanti per i seguaci del regime. Uno era  viale 23 Marzo,  il tratto di strada statale che va dal largo Ferrovia all’uscita del paese (allora però l’abitato finiva prima). Il 23 marzo del 1919 era stato fondato a Milano il movimento fascista.

      Poi c’era piazza 28 Ottobre, comunemente detta La Fornatella.  Il 28 ottobre 1922 era giunta a destinazione la “marcia su Roma”. Con la caduta del fascismo  piazza 28 Ottobre fu ribattezzata, per contrappasso, piazza 25 Luglio (ma i lionesi  continuarono a chiamarla La Fornatella); il viale 23 Marzo venne intitolato a Guglielmo Marconi.

     Via XXXI Ottobre invece sfuggì all’epurazione. Probabilmente dopo vent’ anni gli epuratori non ricordavano più il significato di quella data.  Lo conoscevano invece i vecchi simpatizzanti del regime, che a Lioni erano ancora parecchi, ma si guardarono bene dal rivelarlo.